Come capire se un impianto dentale ha fatto infezione
L’implantologia dentale è una soluzione efficace e duratura per sostituire i denti mancanti. Tuttavia, come ogni procedura chirurgica, anche l’impianto può andare incontro a complicazioni, tra cui le infezioni. Capire in tempo se un impianto dentale ha fatto infezione è fondamentale per evitare danni irreversibili all’osso o alla gengiva circostante. In questo articolo, esploriamo i segnali clinici, le cause più comuni, le soluzioni e le opinioni degli esperti su questo argomento delicato.
Cos’è un’infezione da impianto dentale?
Un’infezione dell’impianto dentale, detta anche perimplantite, è un processo infiammatorio che colpisce i tessuti attorno all’impianto osteointegrato. Se trascurata, può portare alla perdita dell’impianto stesso.
Secondo il Journal of Periodontology, la perimplantite colpisce circa il 20% degli impianti dentali entro 5-10 anni dall’intervento.
Come capire se un impianto dentale ha fatto infezione: Sintomi da non ignorare
Ecco i sintomi più comuni che indicano una possibile infezione attorno all’impianto:
1. Gonfiore persistente
Il gonfiore lieve subito dopo l’intervento è normale. Se persiste oltre 7-10 giorni, potrebbe essere un segnale d’infezione.
2. Sanguinamento gengivale
Il sanguinamento spontaneo o durante lo spazzolamento è un campanello d’allarme da non sottovalutare.
3. Dolore localizzato
Un dolore acuto o pulsante, soprattutto dopo la fase di guarigione, è spesso indice di infiammazione o infezione.
4. Mobilità dell’impianto
Un impianto sano non deve muoversi. Se c’è instabilità, è possibile che l’osso sia compromesso.
5. Pus o secrezioni maleodoranti
La presenza di pus è il segno più evidente di infezione. Deve essere trattata con urgenza.
Cause principali dell’infezione dell’impianto dentale
Le cause possono essere molteplici, e riconoscerle è utile anche per prevenirle.
1. Igiene orale inadeguata
Secondo l’Associazione Italiana Odontoiatri (AIO), la scarsa igiene è una delle principali cause di perimplantite.
2. Fumo di sigaretta
Il fumo riduce l’apporto di ossigeno ai tessuti e rallenta la guarigione. I fumatori hanno un rischio doppio d’infezione.
3. Diabete non controllato
Il diabete influisce sul sistema immunitario e aumenta il rischio di infezioni post-operatorie.
4. Errori chirurgici
Un impianto mal posizionato o l’uso di materiali scadenti può aumentare il rischio infettivo.
5. Parodontite pregressa
Chi ha sofferto di malattie gengivali ha una maggiore probabilità di sviluppare perimplantite.
Diagnosi: Come confermare un’infezione all’impianto dentale
Un odontoiatra qualificato utilizzerà più strumenti per la diagnosi, tra cui:
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Esame clinico: controllo visivo e palpazione della gengiva.
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Sonde parodontali: per misurare la profondità del solco gengivale.
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Radiografie periapicali o 3D (CBCT): per verificare la perdita ossea attorno all’impianto.
Come afferma il dott. Luca Landi, presidente della Società Italiana di Parodontologia, “Una diagnosi precoce può salvare l’impianto, mentre un ritardo può portare al fallimento del trattamento.”
Trattamenti disponibili in caso di infezione
Il trattamento dipende dalla gravità dell’infezione:
1. Terapie conservative
Pulizia professionale con strumenti specializzati (come gli ultrasuoni), irrigazione con clorexidina e uso di antibiotici locali o sistemici.
2. Terapia chirurgica
Nei casi avanzati, si procede con la rimozione del tessuto infetto e rigenerazione ossea guidata.
3. Rimozione dell’impianto
In situazioni gravi e non recuperabili, è necessario rimuovere l’impianto e pianificare un nuovo intervento.
Prevenzione: Come evitare l’infezione dopo l’impianto
La prevenzione è la chiave del successo a lungo termine:
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Lavare i denti almeno due volte al giorno.
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Usare il filo interdentale e lo scovolino.
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Sottoporsi a visite periodiche di controllo e igiene.
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Evitare il fumo di sigaretta.
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Mantenere sotto controllo eventuali patologie sistemiche.
Esperti a confronto: Opinioni e raccomandazioni
Dott.ssa Maria Rosaria De Luca, implantologa presso la Clinica Odontoiatrica Universitaria di Napoli, afferma:
“L’educazione del paziente è essenziale. Capire i sintomi precoci può fare la differenza tra successo e fallimento.”
Anche Dr. Tomaso Vercellotti, noto per il suo contributo alla chirurgia piezoelettrica, sottolinea:
“La tecnica chirurgica minimamente invasiva riduce notevolmente il rischio infettivo post-operatorio.”
Cosa fare se sospetti un’infezione al tuo impianto dentale?
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Non aspettare: contatta subito il tuo dentista.
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Evita il fai-da-te: non assumere antibiotici senza prescrizione.
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Fai una radiografia: solo così si può capire l’estensione del problema.
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Non sottovalutare il dolore: anche un piccolo fastidio può nascondere un’infezione importante.
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Conclusione
Sapere come capire se un impianto dentale ha fatto infezione è essenziale per intervenire tempestivamente e preservare il successo del trattamento. Sintomi come gonfiore, sanguinamento e mobilità dell’impianto non devono mai essere trascurati.
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